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L'Alba che rinasce

Oggi cari amici fedeli del nostro calendario avventato ci dedichiamo alla lettura, o meglio a una scrittrice, Alba de Céspedes, nata a Roma nel 1911, figlia dell'ambasciatore cubano a Roma, cresciuta in un ambiente colto e progressista tra Roma e Parigi. Giovanissima cominciò a scrivere racconti per quotidiani e il suo primo libro "Nessuno torna indietro" è datato 1938 (libro posto all'indice dal regime fascista, ma diventato ugualmente un bestseller internazionale).
Negli Anni Cinquanta divenne una scrittrice davvero famosa e il suo nome è legato anche a una sorta di ‘posta del cuore’ su una rivista femminile, in cui affrontava questioni relative al matrimonio, all’infedeltà e all’amore con meditazioni sull’arte e sulla filosofia, indirizzando le lettrici verso una morale moderna, più laica e paritaria. Poi negli anni la sua figura è rimasta annacquata e relegata ingiustamente tra i romanzi rosa, mentre è di sicuro un punto di riferimento per molta narrativa contemporanea (come ad esempio Elena Ferrante). I personaggi di Alba non sono mai scontati, a cominciare dalle figure femminili, e si muovono con naturalezza in diverse epoche raccontando molto dell'Italia.

«Croce sosteneva che le donne scrivevano male, ma era perché non ricevevano istruzione, o perlomeno la stessa istruzione degli uomini (...). Lo stesso accadeva per le pittrici, Vasari diceva che erano imitative e derivative, che non conoscevano la prospettiva e l'anatomia, ma nessuno gliele insegnava! Questo lo dobbiamo tenere a mente per decostruire il canone e ricostruirne un altro. Si può fare con maggiore agio a partire dal '900, quando uomini e donne cominciano a avere un'istruzione simile. A Elsa Morante e Natalia Ginzburg vanno aggiunte altre autrici come Paola Masino, Alba de Céspedes, Fausta Cialente, Maria Bellonci: hanno reinventato il genere romanzo trasformando la narrazione. E nonostante questo faticano a entrare nelle antologie».
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"Per capire quel che accadeva dentro le famiglie negli anni'50 meglio leggere de Céspedes che Calvino", ha affermato Nadia Terranova.»
(da La Domenica del Sole24, settembre 2023)

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