Oggi cari amici del nostro calendario avventato ci avventuriamo in meandri fantastici, nel senso proprio di fantasia pura e totale, dell'immagine e della scrittura. Il protagonista di questa finestrella è difatti il Codex Seraphinianus di Luigi Serafini, libro illustrato con più di mille disegni e commentato con lettere cifrate. Composto tra il 1976 e il 1978, la prima edizione esce nel 1981 per i tipi di Franco Maria Ricci con introduzione di Italo Calvino.
"Il Codex è una reinterpretazione in chiave fantastica e visionaria di materie quali la zoologia, la botanica, la mineralogia, l'etnografia, la fisica, la tecnologia, l'architettura e altro ancora. Mentre l'enciclopedia tende a fissare il sapere di una determinata epoca, nella fantaenciclopedia di Serafini non c'è niente di stabile" (Wikipedia).
Tra le pagine compaiono, ad esempio, fiori da cui sbocciano matite, cavalieri con destrieri composti da più animali, costumi e abbigliamenti dalle fogge quasi extraterrestri. Di recente il Sole24Ore ha cominciato a pubblicare anche una serie di foglie interpretate da Serafini in varie chiavi surrealistiche.
Libro rarissimissimo - molto amato da personaggi come Calvino, Fellini, Manganelli e persino Tim Burton - è un inno all'immaginazione e alla libertà creativa.
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