Il Calendario avventato di oggi è dedicato al libro di Dino Buzzati "Il Grande ritratto", considerato da molti come uno dei primi, se non addirittura il primo, romanzo italiano di fantascienza. Con larghissimo anticipo sui tempi - è stato scritto nel 1960 - il tema affrontato è quello dell'intelligenza artificiale, che si dipana pagina dopo pagina nel corso della storia, finché l'identità del supercomputer protagonista assume connotati imprevisti:
"A un certo punto, caro collega, è entrato in scena un elemento imponderabile, un prolungamento incorporeo del corpo, un' escrescenza invisibile eppur sensibile, una protuberanza che non ha precise dimensioni, peso, forma, che scientificamente parlando non sappiamo con sicurezza neanche se esista. Ma che ci dà tanto di quel filo da torcere: l'anima!", (così racconta il prof Endriade nel libro).
Il senso del mistero è trattato alla Buzzati, lento, impassibile e paludoso (proprio come ne "Il deserto dei tartari"), e lo esemplifica il Capitano Vestro: «Vede, signora, e voglia scusare la pedanteria: le possibilità sono tre: o la cosa non è segreta ma io non la conosco; o la cosa io la conosco ma è segreta; o la cosa è segreta e per di più io non la conosco».
Dino Buzzati è uno dei grandi scrittori contemporanei che a noi piace ripetutamente ricordare, perché rappresenta una delle vette della letteratura italiana, mai abbastanza letto. Riservate del tempo alle sue pagine.
*l'immagine sotto la finestrella che sintetizza il contenuto del libro l'abbiamo creata utilizzando l'AI
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